mercoledì 12 febbraio 2020

Museo Nautico Galleggiante di Bisceglie


Come un museo diffuso, a differenza di quello tradizionale, il museo galleggiante di Bisceglie crea dei percorsi di visita all'interno di un'area geografica dove avvenimenti, antichi mestieri e personaggi storici vengono uniti attraverso itinerari tematici.
Come un ecomuseo, il museo galleggiante di Bisceglie si dedica al territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione.

Non è una realtà chiusa in quattro mura dove le testimonianze del passato sono messe in mostra, ma è realtà territoriale diffusa che custodisce le storiche verità che vogliamo consegnare al futuro in maniera sostenibile, senza necessariamente congelarle, coinvolgendoci in percorsi esperienziali che ci trasformano, metaforicamente, in un disco di ripristino usato per fare il back up. Il copia-incolla dei contenuti che vogliamo sottrarre dall'oblio e consegnare al futuro, cercando di conciliare le ragioni del passato con le esigenze del presente. I contenuti contemplati sono cose, ma anche popolazioni rivierasche, stili di vita ecc.

Siam convinti che conoscendo le verità del passato, possiamo riconoscere le menzogne del presente.
Organizziamo visite e percorsi esperienziali che ci permettono di fare un viaggio nel passato, ci fanno vedere ciò che ci siamo sempre limitati a guardare e ci fanno vivere la Bisceglie dei biscegliesi ( e località limitrofe) da un inconsueto punto di vista, il Mare. Questo lo facciamo carezzando l'acqua coi remi di un gozzo in legno, veleggiando con una storica barca in legno oppure in una escursione costiera a bordo di una ospitale barca turistica, o attraverso attività ludico/didattiche in antica marineria.

domenica 9 febbraio 2020

Unicittà


Attualmente la tutela di un centro storico pare essere limitata ai palazzi e a tutte le “cose” che lo compongono. Un centro storico è popolato anche dal fantasma di coloro che lo hanno popolato, col loro passato e lo stile di vita che lo ha caratterizzato. Quello che il mondo chiama “ mediterranean style “ mentre in Italia è noto come  “ Dieta mediterranea “. Lentezza, attività artigianali, attività artistiche e piccole attività commerciali di prossimità.
Unicittà ha l'ambizione di attivarsi per il recupero e valorizzazione di questo aspetto sociale e umano di un centro storico e vorrebbe realizzare l'idea creando le premesse per favorire l'afflusso ( da ogni parte d'Italia e non solo) e la concentrazione, nel borgo antico, di tutte quelle attività che consentono l'espressione dell' unicità della persona e rappresentano l'unicità e identità di uno o più territori.
Così, passeggiando nelle viuzze più remote e nascoste, saremmo invogliati a continue soste per contemplare la bellezza degli oggetti artigianali/artistici esposti in quelle vertine dalle quali si potrebbe anche essere catturati dal fascino dell'attività, artigianale o artistica, svolta all'interno della bottega/laboratorio. La contemplazione di tanta bellezza potrebbe essere accompagnata dalla voce proveniente da una scuola di canto o dalle note di un pianoforte provenienti da una scuola di musica. L'olfatto potrebbe essere carezzato dall'odore del caffè proveniente da una caffetteria artigianale dove gustare “ il “ caffè scelto tra diverse miscele o monorigini e preparato anche in modi diversi dall'espresso. Oppure gustare un Vino Moscato; un Barolo, un Amarone o altri vini proposti dai vari consorzi che hanno pensato bene di essere presenti per raccontare le unicità dei rispettivi territori. A pranzo o a cena si potrebbero gustare quelle orecchiette con le rape fatte a mano partecipando a un percorso esperienziale organizzato in casa o nella sede di una delle associazioni culturali. Magari dopo un'esperienza in frantoio o in cantina. Acquisendo così quella consapevolezza che fa di ogni alimento, una piacevole emozione associata al territorio.
Una pacifica risposta allo spopolamento dei centri storici alternativa alla logica consumistica  che caratterizza i centri commerciali. Un modo economico, che attraverso la semplice valorizzazione dell'esistente, renderebbe giustizia del valore del territorio e di chi, il territorio, lo popola o lo ha popolato. Agli attuali abitanti potrebbero aggiungersi i nuovi arrivati da lontano, che verrebbero qui per vivere quella dimensione lavorativa umana, quella contemplata dall'art. 1 della Costituzione. Dormendo sonni tranquilli senza rumorose attività che rincorrono il guadagno a qualsiasi costo.
Una ciliegina sulla torta potrebbe essere un servizio taxi “dedicato” con una corsa veloce e privilegiata ( a tariffa economica ) dal parcheggio alle porte del centro storico.
Una operazione di marketing territoriale che arrecherebbe grande lustro, decoro e visibilità a una città che, sotto questo aspetto potrebbe porsi come modello di riferimento.

Le premesse alle quali accennavo potrebbero consistere in incentivi e agevolazioni per restaurare i vari locali commerciali ubicati anche nei luoghi più remoti del centro storico. Gli stessi locali che attualmente non avrebbero validi motivi di utilizzo. 
Un prezzo di locazione reso  appetibile per quelle attività che non prevedono introiti alti.
Indispensabile un investimento in comunicazione per informare  circa le varie opportunità offerte da questa idea.
Esprimi il tuo parere!

venerdì 29 novembre 2019

L'argano recuperato

Il porto di Bisceglie è caratterizzato dalla Spiaggetta, lo storico scalo d’alaggio che, ancora oggi da tempo immemore, ospita i gozzi da  pesca e dove i pescatori – anzi i “PescAttori” – mettono in scena, nello svolgimento della loro normale attività lavorativa, uno spettacolo spontaneo che trasforma il porto in un palcoscenico. Qui è possibile passeggiare tra le testimonianze del passato nautico e della fiorente attività marinara che ha caratterizzato la città fino al secolo scorso. Uno di questi tesori è l’argano , lo strumento usato  tutt’ora per le operazioni di alaggio delle piccole barche da pesca, tirate in secca per i lavori di manutenzione o in caso di avverse condizioni marine.
L'argano dopo il restauro.
Lungo la spiaggetta ce ne sono diversi e ognuno conserva i segni di antiche tecniche di lavorazione eseguite con l’impiego di  strumenti rudimentali ed essenziali. La loro variopinta colorazione racconta un’epoca, l’attuale, caratterizzata da una  ristrettezza economica che induce a “scegliere” il colore, in funzione della pittura avanzata da altre lavorazioni. Recentemente uno di questi argani è stato restaurato coi proventi di una raccolta fondi. Una partecipazione popolare che ha tacitamente promosso a monumento cittadino quell’argano, venuto da un tempo lontano e destinato ad andare ancora più lontano nel tempo, continuando a caratterizzare questa piccola città dalla grande storia.
I Mestri Mauro e Sergio De Cillis.
Non solo l’argano. Tra questi “tesori” che rievocano la tradizione marinara delle nostre città ci sono gli stessi pescatori locali che si riscoprono portatori di un’importante cultura nautica e marinara. Una visita al museo nautico galleggiante include la possibilità di carezzare l’acqua coi remi di una barca da pesca, in compagnia di un pescatore, per vivere la Bisceglie dei biscegliesi.
L'assemblaggio dopo il restauro.











Gaia Marchese da un tocco di pennello.

venerdì 15 novembre 2019

La cozza tarantina

Porta di Mare ci porta a Taranto, patria della cozza tarantina.
Inetrvistiamo Vincenzo De Benedetto, fiduciario slow food e Antonio Salerno, Biologo alimentare.

Grottaglie - Le ceramiche

Porta di Mare ci porta a Grottaglie per raccontarci la ceramica, ciò che rende unico questo posto.
Interessanti le interviste a Daniela De Vincentis, responsabile dell'ufficio turismo e cultura; Mimmo Vestita, artigiano ceramista.



Il capocollo di Martina Franca

In questa puntata Porta di Mare ci porta a Martina Franca per farci scoprire i segreti del famoso capocollo.

I cartapestai di Putignano

A Putignano è carnevale tutto l'anno.
Per gli abitanti ddel posto e per i turisti coinvolti nei percorsi esperienziali, il carnevale non si consuma nei pochi giorni della sfilata dei carri allegorici, ma è vissuto tutto l'anno come momento di preparazione artistica e creativa.
Bellissima questa puntata di Porta di Mare dedicata alla realtà dei cartapestai.