Quando si varca la soglia
del un museo etnografico la prima cosa che giunge ad accoglierti è
la spiritualità degli oggetti esposti. Attrezzi di lavoro, costumi
d'epoca, arredi casalinghi e tanti altri oggetti che raccontano
l'antica civiltà contadina e la storia della nostra ruralità.
Ognuno possiede l'anima di chi l'ha reso vivo.
| La pisara - Museo etnografico di Bisceglie (Bt) |
Mi ha incuriosito la
Pisara. Realizzata in pietra o in tufo, dalla forma tondeggiante con
un foro al centro al quale si annodava una corda che, legata a un
asino o cavallo, era rimorchiata trascinandola nell'aia disseminata
di spighe, per sminuzzarle e separarne i chicchi di grano o orzo.
Guardando la Pisara, ho vissuto quel momento avvertendo l'immane
fatica ricompensata da un solo pugno di grano e poi, con tanto altro
impegno, lo stesso grano lo si convertiva in farina che diventava
pane, taralli e altro. Tanta fatica, poco prodotto. Decisamente un
pessimo rapporto costi benefici. Non c'erano, quindi, spreco
alimentare e malattie del benessere.
Il museo etnografico è
un viaggio nel tempo che fu e dal confronto coi giorni nostri, emerge
tanto sviluppo non accompagnato da altrettanto progresso.
Probabilmente il grande distacco tra il momento della produzione e
quello del consumo finale, favorisce una minore consapevolezza
alimentare, rendendoci consumatori inconsapevoli. Oggi le scelte sono
condizionate più dalla suggestione che dalla ragione. E, a proposito
di suggestione, il mio pensiero va all'eccessivo confezionamento dei
prodotti dei giorni nostri. Quasi inesistente in passato, quando era
quasi inesistente il problema dello smaltimento dei rifiuti,
purtroppo di grande attualità oggi. Una riflessione, quindi, sulle
nostre responsabilità. Quanti di noi, infatti, tra i criteri di
scelta dei prodotti da acquistare prendono in considerazione la
quantità e qualità della sua confezione? Quanti si rendono conto
che un eccessivo packaging lo si paga al momento dell'acquisto, lo si
paga per lo smaltimento e lo si paga anche in termini salutistici a
causa dell'inquinamento che ne deriva. Purtroppo il dibattito
mediatico sul problema, tende ad addossare le responsabilità sui
governanti, fomentando un atteggiamento deresponsabilizzante che
ci allontana dalla soluzione del problema.
Questi e altri spunti di
riflessione sono offerti da una visita al museo etnografico di
Bisceglie (Bt), dove il Sig. Luigi Palmiotti e gli altri soci
dell'archeo club, sono sempre lieti di accogliervi durante gli orari
di apertura, con possibilità di concordare orari personalizzati per
gruppi o scolaresche.
Il viaggio è gratutio.
Che il Sole vi baci!
Gaia Marchese
Qui i contatti:
Luigi Palmiotti
3687226679
Vincenzo Storelli
3279006242
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