lunedì 22 maggio 2017

La pisara.

Quando si varca la soglia del un museo etnografico la prima cosa che giunge ad accoglierti è la spiritualità degli oggetti esposti. Attrezzi di lavoro, costumi d'epoca, arredi casalinghi e tanti altri oggetti che raccontano l'antica civiltà contadina e la storia della nostra ruralità. Ognuno possiede l'anima di chi l'ha reso vivo.
La pisara - Museo etnografico di Bisceglie (Bt)
Mi ha incuriosito la Pisara. Realizzata in pietra o in tufo, dalla forma tondeggiante con un foro al centro al quale si annodava una corda che, legata a un asino o cavallo, era rimorchiata trascinandola nell'aia disseminata di spighe, per sminuzzarle e separarne i chicchi di grano o orzo. Guardando la Pisara, ho vissuto quel momento avvertendo l'immane fatica ricompensata da un solo pugno di grano e poi, con tanto altro impegno, lo stesso grano lo si convertiva in farina che diventava pane, taralli e altro. Tanta fatica, poco prodotto. Decisamente un pessimo rapporto costi benefici. Non c'erano, quindi, spreco alimentare e malattie del benessere.
Il museo etnografico è un viaggio nel tempo che fu e dal confronto coi giorni nostri, emerge tanto sviluppo non accompagnato da altrettanto progresso. Probabilmente il grande distacco tra il momento della produzione e quello del consumo finale, favorisce una minore consapevolezza alimentare, rendendoci consumatori inconsapevoli. Oggi le scelte sono condizionate più dalla suggestione che dalla ragione. E, a proposito di suggestione, il mio pensiero va all'eccessivo confezionamento dei prodotti dei giorni nostri. Quasi inesistente in passato, quando era quasi inesistente il problema dello smaltimento dei rifiuti, purtroppo di grande attualità oggi. Una riflessione, quindi, sulle nostre responsabilità. Quanti di noi, infatti, tra i criteri di scelta dei prodotti da acquistare prendono in considerazione la quantità e qualità della sua confezione? Quanti si rendono conto che un eccessivo packaging lo si paga al momento dell'acquisto, lo si paga per lo smaltimento e lo si paga anche in termini salutistici a causa dell'inquinamento che ne deriva. Purtroppo il dibattito mediatico sul problema, tende ad addossare le responsabilità sui governanti, fomentando un atteggiamento deresponsabilizzante che ci allontana dalla soluzione del problema.
Questi e altri spunti di riflessione sono offerti da una visita al museo etnografico di Bisceglie (Bt), dove il Sig. Luigi Palmiotti e gli altri soci dell'archeo club, sono sempre lieti di accogliervi durante gli orari di apertura, con possibilità di concordare orari personalizzati per gruppi o scolaresche.
Il viaggio è gratutio.
Che il Sole vi baci!
Gaia Marchese


Qui i contatti:
Luigi Palmiotti 3687226679
Vincenzo Storelli 3279006242





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