martedì 14 marzo 2017

Quando rattoppo significa bellezza

Pensate di essere negli anni sessanta. Chiudete gli occhi e immaginate un bambino nel suo nuovo vestito domenicale che inciampa e strappa il pantalone all'altezza del ginocchio. 
Il giorno seguente, le mani della nonna si mettono all'opera per rattoppare minuziosamente lo strappo, cercando di non farlo notare, poiché simbolo di povertà. 

Adesso aprite gli occhi. Siamo nel 2017. Avanti a voi c'è un ragazzino che mostra fieramente agli amici i suoi nuovi jeans strappati e rattoppati.

I più lo fanno per moda, ma c'è un significato molto più profondo in quel buco rammendato.
Avete mai sentito parlare della tecnica giapponese del kintsugi? 
Quest’arte giapponese prevede l’uso dell'oro per saldare i pezzi di un vaso di ceramica rotto, esaltando le nuove nervature create: ogni pezzo riparato diviene unico e irripetibile.

E così anche la rottura di un indumento non decreta la sua fine: il suo strappo diventa rattoppo e il rattoppo diventa bellezza; non soltanto estetica, ma anche e sopratutto bellezza di aggiungere un "pezzo" alla storia del nostro pantalone, che diventa racconto di noi stessi. 

Paola Preziosa 

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