mercoledì 17 maggio 2017

MADE In-QUINA

Quando sentiamo parlare di Made in China subito pensiamo a prodotti di scarsa qualità a poco prezzo; qualcuno potrebbe addirittura arrivare a pensare alle precarie condizioni dei lavoratori in fabbrica, ma diffcilmente ragioniamo sull’inquinamento che queste industrie producono sul territorio cinese.
E’ diventato ormai così facile e usuale acquistare prodotti cinesi, che non ci accorgiamo dei danni che stiamo contribuendo a creare: 1,6 milioni di chilometri quadrati in Cina sono coperti da una nube color zolfo che sta depositando le sue scorie in tutto il Pacifico, uccidendo una media di 4.000 persone al giorno. Anche per quanto riguarda l’abbigliamento, osservando le etichette dei nostri vestiti, ci accorgeremo che almeno il 50% di questi è un prodotto Made in China. Noi, popolazione della più famosa etichetta del “Made in Italy” , delle più prestigiose tradizioni sartoriali nel mondo, non facciamo che indossare abbigliamento proveniente dalla manifattura di territorio cinese, contribuendo alla distruzione di questo.
Nel mio percorso di studi ho conosciuto una ragazza, Juran Sun (per gli amici Emilia), che mi ha letteralmente aperto gli occhi sull’argomento. Grazie alla trasversalità della moda, Emilia ha creato un particolare abito di denuncia: la trasparenza del PVC lascia intravedere uno scheletro ingrigito dalle nubi di smog che sovrastano e minacciano il territorio cinese.
Emilia, come sicuramente altri suoi connazionali, è consapevole dei danni che le fabbriche stanno creando sull’ambiente e soprattutto sulle persone che lo popolano. Anche se nel suo piccolo, e con i mezzi a propria disposizione, il suo scopo è quello di sensibilizzare chi le sta attorno affnché qualcosa possa cambiare in positivo. Questa ragazza ci ricorda che la moda non è soltanto ciò che indossiamo, ma anche e soprattutto ciò che leggiamo, sentiamo, facciamo, creiamo, distruggiamo. Utilizzare questo campo per divulgare un argomento così importante fa di Emilia un modello “Iologico” capace di guardare e andare oltre le malsane abitudini che ci circondano, considerando la consapevolezza il primo passo verso il cambiamento.
Paola Preziosa

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