venerdì 15 settembre 2017

i Trani

foto presa dal web
Siamo in piena vendemmia e in questa Estate baciata dal Sole e senza fenomeni atmosferici violenti, pare sia stata un’annata prodiga per i vini. E’ cambiato molto il nostro approccio con questo inebriante nettare di vita. Oggi si beve per ricordare e non per dimenticare e qualche anziano ancora ci racconta dei “Trani”, antiche osterie che, agli inizi del secolo scorso, popolavano le periferie della Milano.
Delle bettole frequentate dal popolo dei lavoratori che, spesso, vi si recavano in abiti da lavoro. Qui si mesceva vino di Trani e dintorni. Spesso sull’insegna era scritto “Trani” o “Trani e Barletta”, per indicare la provenienza del vino proposto, molti dei proprietari erano tranesi che avevano venduto tutto per tentare la fortuna a Milano. Durante la serata un cantastorie tratteneva i clienti in cambio di un pasto caldo e mezzo litro di vino rosso. Tra questi Lino Banfi. Riscuoteva grande successo quando, con una calza nera in testa, fingeva d’essere nero e cominciava a constatare che il nostro linguaggio dialettale divertiva molto il pubblico settentrionale. Famosa anche la canzone del cantautore Giorgio Gaber “Trani a go go” con la quale raccontava la realtà delle periferie, dove il vino si mesceva, quindi si beveva, in grandi quantità. Una realtà divenuta istituzione di considerevole rilevanza sociale e quando dicevi Trani, in pochi pensavano alla ridente città troneggiata dalla maestosa cattedrale sul mare.
Oggi dei Trani resta solo qualche ricordo immortalato nelle fotografie d’epoca, sostituiti dai moderni Wine bar caratterizzati dallo stile mediterraneo. Qui il vino è gustato e non semplicemente bevuto. Anche l’abbinamento gastronomico nutre, ma non sazia. L’offerta enologica è assortita, comprende vini nazionali e internazionali. L’esperienza nel wine bar è spesso resa più inebriante dall’ascolto di musica dal vivo.
Un percorso sensoriale, esperienziale e culturale che fa del wine bar una realtà tutt’altro che consumistica. Uno dei rari casi di progresso rispetto al passato. Non più bettole, ma luoghi dove l’atmosfera gioca un ruolo determinante: luci, forme, colori, suoni e odori, interagiscono direttamente con lo spirito… e non parlo di quello nei calici!

Che il Sole di Trani vi baci!
Gaia Marchese

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