Ricordo
bene quella dolce melodia creata dall’incontro-scontro dei fuselli
che all’improvviso irrompeva nei silenziosi pomeriggi a casa della
nonna. Mentre le sue dita si muovevano veloci come pizzicassero
corde di un’arpa, la ballata dei fuselli creava e intrecciava
trame, volute, disegni in quello spartito fatto di spilli dal
quale, dopo mesi di lavoro, usciva un pregiato merletto degno di
tanta dedizione.
L’arte
del tombolo è fatta di pazienza, precisione e un po’ di
gelosia per i segreti da non svelare a nessuno, neanche a noi
nipoti che potevamo soltanto guardare senza disturbare, perché
il sapere dev’essere quasi rubato, tra silenzi e sguardi di
meraviglia. La lavorazione del tombolo ha origini antichissime
difficilmente identificabili in un preciso periodo o territorio;
ciò che invece appare certa è la necessità che le donne hanno
da sempre, di avere cura della propria abitazione tanto per la
sua sussistenza che per il suo abbellimento.
Naturalmente
il succedersi di nuove epoche ha mutato i modi di vivere e di
pensare della nostra società, ma le capacità acquisite da
generazione in generazione hanno contribuito a raccontarci
la preziosità di questa antica arte, al punto che il possesso
di un tale pizzo o ricamo diviene un vero e proprio tesoro da
conservare e tramandare, tutt’oggi, alle proprie figlie.
Una
leggenda narra la storia di due innamorati, impossibilitati
a sposarsi perché troppo poveri. Un giorno, mentre
conversavano seduti sotto un albero, notarono un ragno che
tesseva una splendida ragnatela. Il ragazzo propose alla propria
innamorata di provare a tessere una tela bella come quella del
ragno, capace di fargli guadagnare dei soldi per il matrimonio.
La ragazza provò a ricamare, ma i fili erano troppo
ingarbugliati, allora lui, per facilitarle il lavoro, li avvolse
su dei pezzetti di legno; così finalmente fu capace di
terminare il lavoro.
Ebbero
così origine i fuselli e da allora i fidanzati usano regalarli
alle proprie ragazze come pegno d’amore. Come può
un’arte nata da una storia d’amore, non essere così preziosa?
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