mercoledì 15 novembre 2017

Tradizione e innovazione

Nella varietà di forme, soluzioni e materiali impiegati negli ultimi decenni per la mobilità sull’acqua, le barche Ernesto Riva sono tra le poche a perpetuare l’utilizzo antico del legno per scafi di alta classe e qualità. Una tradizione iniziata quasi 250 anni fa e oggi Daniele Riva, figlio di Ernesto, è il rappresentante dell’ottava generazione di maestri artigiani che nel 1771 trovarono sede a Laglio e cominciarono la produzione con le pesanti gondole da trasporto e le “Lucie” di manzoniana memoria per arrivare allo scattante Dinghy 12’ e recentemente all’elegante Jetto 5.3.
E commuter  Ernesto 
Oggi la “Sciostra”, sede originaria del Cantiere Ernesto Riva a Laglio, è stata ripensata e ristrutturata come museo diffuso, luogo di conservazione e trasmissione della cultura materiale del lago, punto di incontro per appassionati della nautica e riferimento per un turismo nautico consapevole. Centro di ricerca per l’evoluzione dei concetti di efficienza, sostenibilità e bellezza che il Cantiere Ernesto Riva vuole portare alla ribalta sviluppando una proposta che non dimentichi il passato, ma definisca un punto di partenza per il futuro. Nasce qui il primo E-Commuter del Lago di Como, un’imbarcazione pensata e progettata per la propulsione elettrica, con un ciclo integrale di vita sostenibile, completamente costruita in legno, in grado di definire un nuovo modello di mobilità e turismo. Ernesto è il nome di questo prototipo interamente costruito a mano, capitalizzando tutte le competenze acquisite nella lavorazione del legno e introducendo nel contempo moderne tecnologie per il taglio del fasciame, l’assemblaggio, l’impregnazione dei materiali e la verniciatura. Rappresenta una proposta innovativa che introduce nuovi concetti sia costruttivi che di layout per le imbarcazioni a motore da diporto con range di lunghezza tra i 6 e i 9 metri. Disegnato dall’architetto di fama mondiale Germán Mani Frers, costruito dal Cantiere Ernesto Riva con il supporto dell’ingegnere e docente universitario Carlo Bertorello, questo prototipo rappresenta il primo passo in un percorso di innovazione e sostenibilità ambientale che ha già ottenuto riscontri positivi dal mondo della politica, dell'imprenditoria e del turismo. Navigare su una barca a motore e provare la sensazione dell’energia che non si vede, ascoltare soltanto il rumore del vento e dell’acqua, avvolti dall’eleganza, dalla naturalità e unicità del legno lavorato artigianalmente, oggi è possibile.
Che sia l'inizio di un nuovo capitolo di storia nautica!
Mimmo Cormio






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