giovedì 9 febbraio 2017

Un mare d'arte.


 La capacità di autodeterminarsi trasformando la propria passione in lavoro.

Questa volta vi porto a Bisceglie e vi parlo di Massimo Di Pierro. Una vera e propria eccellenza del territorio. A lui riconosco il grande merito d'essersi saputo autodeterminare, trasformando una passione in lavoro. Forse per un eccesso di modestia e d'umiltà, i suoi guadagni al momento non sono motivo di vanto, ma lo sono la stima e gli apprezzamenti ricevuti da chi acquista le sue creazioni. Chiunque, guardandole, prova grande meraviglia per l'eccellente qualità del suo lavoro. Lui le barche ha cominciato a guadarle sin da bambino, quando il porto di Bisceglie, Trani e Molfetta, erano popolati quasi esclusivamente da barche da pesca. Trascorreva ore e ore a osservarle quando erano animate dai pescatori o quando, le stesse, erano create o manutenzionate nei cantieri navali. Dopo anni e anni di attenta osservazione, ha imparato a costruirle diventando un maestro d'ascia di modellismo navale. Non si contano i modelli realizzati e gli armatori in lista d'attesa per vedere realizzato il modellino della propria barca. Un fatto non da poco che la dice lunga sul forte legame affettivo tra gli armatori e le proprie barche da pesca. Quelle barche che, solo in apparenza, sembrano trattate da meri strumenti di lavoro, ma che ivece i pescatori amano, così come amano il proprio lavoro, uno dei più duri e rischiosi, ma che loro hanno scelto consapevolmente e con passione.
Mimmo CormioIn teoria una barca da pesca realizzata in legno, potrebbe essere resa eterna dalla continua e costante manutenzione. Questo potenziale è però vanificato dagli incentivi economici statali offerti in cambio della loro demolizione e conseguente rinuncia alla licenza di pesca. Per questa ragione, presto, l'opera di Massimo potrebbe essere maggiormente apprezzata da tutta la comunità per l'utilità sociale svolta. Ai suoi modellini, infatti, è affidato il compito di raccontare la storia della marineria locale e della nostra identità nautica e marinara. Un vero e proprio museo.
Quella di Massimo ci tenevo a raccontarvela per portare la sua storia Oltre le quattro mura del suo laboratorio. Dove pur mancando la musica della pialla e dei martelli, i modelli sono realizzati con le stesse tecniche di lavorazione degli originali. In quel laboratorio Massimo accolgie volentieri chi vorrebbe apprendere la sua arte. Vi invito a visitare il suo profilo Facebook “Massimo Un mare d'arte” dandovi la giusta chiave di lettura: la sua vera comunicazione non è verbale e il suo linguaggio sono i fatti. Le fotografie postate sono affascinanti, anche se io sono stato affascinato da altro, ma non voglio parlarvene per non condizionarvi!
Massimo, il vero modello sei tu. Un modello sociale sostenibile!
Mimmo Cormio

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