foto presa dal web |
La
rivoluzione nel campo tessile arriva da Rovereto, in Trentino, da un
piccolo acino d’uva. Si chiama VEGEA, un biomateriale che si
ottiene della lavorazione della lignocellulosa e degli oli
contenuti nella vinaccia: una materia prima totalmente vegetale
costituita dalle bucce, semi e raspi dell’uva che si ricavano
dalla produzione del vino.
Il
risultato è una pelle 100% vegetale e animal free, che ben
risponde alle esigenze di utilizzare prodotti a basso impatto
ambientale. Moda e vino, conosciute in tutto il mondo per l’alta
qualità dei prodotti e la grande tradizione artistica del
nostro Paese, portano ancora una volta in alto il Made in
Italy. Con una produzione di 26 miliardi di litri di vino
prodotti ogni anno nel mondo, derivano 7 miliardi di kg di vinaccia,
considerata finora un rifiuto da smaltire.
L’Italia
rappresenta il 18% di questa produzione, aggiudicandosi il titolo di
più grande produttore di vino al mondo. Grazie all’ingegno e
alla creatività di Gianpiero Tessitore e Francesco Merlino,
ancora una volta il nostro Paese riesce ad ovviare un problema
come lo smaltimento di rifiuti cosiddetti “speciali”, traendo una
risorsa preziosa da ciò che viene considerato uno scarto di
produzione. Questo tipo di pelle si differenzia dalle pelli vegan e
dalle tanto diffuse “ecopelli” di materiale sintetico
prodotte con materiali chimici altamente inquinanti. VEGEA
sostituisce, quindi, ’utilizzo delle pelli di origine animale
e sintetica e impiega praticamente zero acqua per la produzione
contro i 240 litri di acqua necessari per un metro quadro di
pelle animale.
Ad
oggi, l’azienda ha ampliato notevolmente la gamma dei
colori disponibili, utilizzando coloranti che rispettano le
normative di salute ambientale, e sta sviluppando varianti del
materiale che differiscono tra loro per peso, spessore,
elasticità, rifinizione e goffratura, ampliando lo sviluppo
delle sue applicazioni anche nei settori di arredo, packaging,
automobilismo e trasporti.
“LA CREATIVITÀ INESPRESSA È COME IL VINO TENUTO NELLA BOTTIGLIA: NON PLACA LA SETE”
Paola Preziosa
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