domenica 17 dicembre 2017

VESTITO DI-VINO

foto presa dal web

La rivoluzione nel campo tessile arriva da Rovereto, in Trentino, da un piccolo acino d’uva. Si chiama VEGEA, un biomateriale che si ottiene della lavorazione della lignocellulosa e degli oli contenuti nella vinaccia: una materia prima totalmente vegetale costituita dalle bucce, semi e raspi dell’uva che si ricavano dalla produzione del vino.
Il risultato è una pelle 100% vegetale e animal free, che ben risponde alle esigenze di utilizzare prodotti a basso impatto ambientale. Moda e vino, conosciute in tutto il mondo per l’alta qualità dei prodotti e la grande tradizione artistica del nostro Paese, portano ancora una volta in alto il Made in Italy. Con una produzione di 26 miliardi di litri di vino prodotti ogni anno nel mondo, derivano 7 miliardi di kg di vinaccia, considerata finora un rifiuto da smaltire.
L’Italia rappresenta il 18% di questa produzione, aggiudicandosi il titolo di più grande produttore di vino al mondo. Grazie all’ingegno e alla creatività di Gianpiero Tessitore e Francesco Merlino, ancora una volta il nostro Paese riesce ad ovviare un problema come lo smaltimento di rifiuti cosiddetti “speciali”, traendo una risorsa preziosa da ciò che viene considerato uno scarto di produzione. Questo tipo di pelle si differenzia dalle pelli vegan e dalle tanto diffuse “ecopelli” di materiale sintetico prodotte con materiali chimici altamente inquinanti. VEGEA sostituisce, quindi, ’utilizzo delle pelli di origine animale e sintetica e impiega praticamente zero acqua per la produzione contro i 240 litri di acqua necessari per un metro quadro di pelle animale.
Ad oggi, l’azienda ha ampliato notevolmente la gamma dei colori disponibili, utilizzando coloranti che rispettano le normative di salute ambientale, e sta sviluppando varianti del materiale che differiscono tra loro per peso, spessore, elasticità, rifinizione e goffratura, ampliando lo sviluppo delle sue applicazioni anche nei settori di arredo, packaging, automobilismo e trasporti.
LA CREATIVITÀ INESPRESSA È COME IL VINO TENUTO NELLA BOTTIGLIA: NON PLACA LA SETE”
                                                                                                                                        Paola Preziosa


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