sabato 17 febbraio 2018

Che pizza!


Quella della pizza è una storia ultracentenria, le più recenti notizie risalgono al Giugno del 1889 quando il cuoco Raffaele Esposito fu convocato al palazzo di Capodimonte, residenza estiva della famiglia Reale, perchè preparasse per Sua maestà la Regina Margherita, le sue famose pizze dell'antica pizzeria Brandi. Per la prima volta fu realizzata la pizza con pomodoro, mozzarella e basilico. Un omaggio alla bandiera italiana.
Una nuova pagina della storia della pizza, di Napoli e dell'Italia intera è stata scritta lo scorso Dicembre. La pizza napoletana è diventata patrimonio immateriale dell'umanità.
Ancora una volta l'immgine italiana nel mondo è associata al paese de “O' Sole mio”, questa volta l'elemento identitario non è una canzone, ma la Margherita, pizza della Regina e Regina delle pizze. La candidatura che l'ha portata così in alto è stata supportata dal basso dei bassi Napoletani che, con ben due milioni di firme, ne fanno la candidatura più supportata a livello popolare!
Mai finora l'unesco aveva iscritto una tradizione popolare connessa ad una produzione alimentare. Non una semplice manipolazione di acqua e farina, ma un'arte che nasce e si tramanda a Napoli da secoli, di generazione in generazione, un vero e proprio teatro dove il forno e il bancone sono il sipario e il pizzaiolo è attore e regista di se stesso, i clienti sono il pubblico. Ogni pizzeria è un mondo a parte, col suo stile e la sua identità. Totalmente assente la logica alienante e spersonalizzante delle grosse catene tutte con lo stesso nome, stessa divisa, stessa condotta assunta dal personale, al quale non è concessa alcuna possibilità di esprimere la propria persona.
Con la pizza, tutta Napoli, la città della cordialità e condivisione, è diventata patrimonio dell'umanità tutta.
Riduttivo considerarlo un successo commerciale, si tratta invece di un vero e proprio riscatto sociale. A trionfare è uno stile di vita, quello partenopeo, italiano e mediterraneo, dove il successo della persona non necessariamente deve coincidere con quello commerciale.
Un chiaro e incoraggiante segnale che è possibile fare delle proprie eccellenze, un' economia viva e uno strumento di promozione dell'italianità nel mondo.

Che il Sole vi baci!
Gaia Marchese

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