Venezia vanta
un'antichissima tradizione nautica e marinara. Da sempre, il
trasporto di persone e merci, sulla laguna e in mare, è stato
l'elemento caratterizzante la cultura e l'economia del luogo. A tanta
abilità nella navigazione ne corrisponde altrettanta nella
progettazione e costruzione di imbarcazioni artigianali in legno,
alla cui tipicità, oggi, è riconosciuto il valore storico e
culturale con il marchio “Barca tipica della laguna”. Oltre la
gondola , quindi, c'è una varietà di barche caratterizzate dal
fondo piatto e adatte alla navigazione nei bassi fondali lagunari,
costruite secondo criteri rigidi e rispettosi di un lontano passato
che non si vuole dimenticare.
Tra queste, la “Topa”
, provieniente dallo storico Topo, dal quale si differenzia per la
poppa piatta adatta alla propulsione meccanica. Molto diffusa perchè
consente di ospitare fino a sette persone o trasportare fino a 800kg
di merce. Le sue ridotte dimensioni la rendono facile da manovrare
anche nei canali stretti di Venezia, potendo raggiungere facilmente
le isole della laguna o il mare aperto per un bagno rigenerante.
Tra i creatori di questi
gioielli galleggianti, c'è un giovanissimo veneziano, Giovanni Da
Ponte. Lui non ha ereditato il mestiere da altri maestri, ma è
diventato maestro d'ascia partecipando a un corso organizzato dalla
Confartigianato di Venezia. Dopo 800 ore di lezioni teoriche,
integrate da uno stage nel cantiere che lo ha successivamente
assunto, ha potuto perfezionare le proprie conoscenze e abilità
nella costruzione artiginale delle barche in legno, facendo della
passione per le stesse il proprio lavoro che gli consente di vivere
dignitosamente, con la moglie e due figli, in una casa nel centro
di quella Venezia che conta sempre meno veneziani a causa della loro
fuga sulla terraferma in cerca di una vita più economica e con
maggiori opportunità. Oggi Giovanni è impegnato, nel proprio
cantiere, alla realizzazione di tre “Tope” in rovere e compensato
di mogano, commissionate da un imprenditore tedesco che, dotandole di
propulsione elettrica, le destinerà alla locazione ai tanti
turisti che scelgono di vivere la Venezia dei veneziani, vogando nei
canali più stretti e meno turistici, a bordo di una barca
prestigiosa. Grazie Giovanni per l' incoraggiante dimostrazione che
dalla valorizzazione della tradizione si può fare economia viva!
Mimmo Cormio

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