giovedì 19 aprile 2018

Venezia, la Topa e Giovanni Da Ponte


Venezia vanta un'antichissima tradizione nautica e marinara. Da sempre, il trasporto di persone e merci, sulla laguna e in mare, è stato l'elemento caratterizzante la cultura e l'economia del luogo. A tanta abilità nella navigazione ne corrisponde altrettanta nella progettazione e costruzione di imbarcazioni artigianali in legno, alla cui tipicità, oggi, è riconosciuto il valore storico e culturale con il marchio “Barca tipica della laguna”. Oltre la gondola , quindi, c'è una varietà di barche caratterizzate dal fondo piatto e adatte alla navigazione nei bassi fondali lagunari, costruite secondo criteri rigidi e rispettosi di un lontano passato che non si vuole dimenticare.


Tra queste, la “Topa” , provieniente dallo storico Topo, dal quale si differenzia per la poppa piatta adatta alla propulsione meccanica. Molto diffusa perchè consente di ospitare fino a sette persone o trasportare fino a 800kg di merce. Le sue ridotte dimensioni la rendono facile da manovrare anche nei canali stretti di Venezia, potendo raggiungere facilmente le isole della laguna o il mare aperto per un bagno rigenerante.
Tra i creatori di questi gioielli galleggianti, c'è un giovanissimo veneziano, Giovanni Da Ponte. Lui non ha ereditato il mestiere da altri maestri, ma è diventato maestro d'ascia partecipando a un corso organizzato dalla Confartigianato di Venezia. Dopo 800 ore di lezioni teoriche, integrate da uno stage nel cantiere che lo ha successivamente assunto, ha potuto perfezionare le proprie conoscenze e abilità nella costruzione artiginale delle barche in legno, facendo della passione per le stesse il proprio lavoro che gli consente di vivere dignitosamente, con la moglie e due figli, in una casa nel centro di quella Venezia che conta sempre meno veneziani a causa della loro fuga sulla terraferma in cerca di una vita più economica e con maggiori opportunità. Oggi Giovanni è impegnato, nel proprio cantiere, alla realizzazione di tre “Tope” in rovere e compensato di mogano, commissionate da un imprenditore tedesco che, dotandole di propulsione elettrica, le destinerà alla locazione ai tanti turisti che scelgono di vivere la Venezia dei veneziani, vogando nei canali più stretti e meno turistici, a bordo di una barca prestigiosa. Grazie Giovanni per l' incoraggiante dimostrazione che dalla valorizzazione della tradizione si può fare economia viva!

Mimmo Cormio





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