Quella della voga è una
realtà nautica tanto semplice quanto variegata, caratterizzata da
numerosi stili, tecniche e mezzi impiegati. Esiste la voga in piedi o
“alla veneziana” e quella “seduta”. In
quest'ultimo caso può essere a sedie fisse o a sedie mobili, il
vogatore può usare due remi a coppia o un solo remo “a punta”
con numero pari di vogatori che cresce fino a 10 con o senza
timoniere.
La lega Navale di
Molfetta offre l' opportunità di provare quanto sia piacevole
l'esperienza della voga e constatare, quindi, che oltre la
disciplina sportiva c'è di più.
Vogare, infatti, è
natura – la barca a remi è il mezzo migliore per armonizzarsi
con l'ambiente marino perchè non solleva onda, non genera rumore e
non produce nessun'altra forma di inquinamento.
Vogare è
fatica – una gesto che impegna in maniera intensiva gran parte
della muscolatura e con l'affinamento della tecnica la fatica
diminuisce.
Vogare è eleganza
– all' eleganza estetica dei movimenti corrisponde altrettanta
eleganza sostanziale.
Vogare è storia –
è esattamente ciò che accade vivendo l'esperienza della voga
offerta dalla Lega Navale di Molfetta, dove la barca impiegata, il
Palinschermo, è uguale alle scialuppe di salvataggio dell'Amerigo
Vespucci. Una lancia a più scalmi che non ha la classica forma
estremamente affusolata e che è tutt'ora costruita artigianalmente
dai locali maestri d'ascia, impiegando le stesse tecniche e
materiali ereditati dal passato.
Vogare è spiritualità
– Si è in perfetta armonia con se stessi e la natura, diventando
un unicum con la barca e i propri compagni. Il timoniere è come il
direttore d'orchestra, oltre alla tenuta della rotta, fa viaggiare
tutti sulla stessa frequenza d'onda.
Quasi dimenticavo, vogare
è anche sana competizione!
Mimmo Cormio
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