lunedì 26 novembre 2018

Il gozzo racconta



Il gozzo è spesso definito “la madre di tutte le barche mediterranee”. La sua indifferenza al notevole sviluppo tecnologico, verifcatosi negli ultimi decenni, gli ha permesso di giungere ai giorni nostri senza tradirne l'eredità storica. In passato era la barca da lavoro, impiegato per la pesca o per il trassporto, oggi è considerato una barca elegante, per uso diportistico, che piace anche al pubblico più esigente.

Continua ad essere costruito artigianalmente e ancora oggi esistono Maestri d'ascia che conoscono a mente tutti i segreti costruttivi. Molti di loro lavorano ad occhio o con l'ausilio di garbi, modelli di legno dell'ossatura a grandezza naturale solitamente tramandati di generazione in generazione. Tra questi c'è Mastro Ciccio, di Marsala, che mi ha raccontato di quando si regatava tutti i giorni, per la sopravvivenza. Era il periodo in cui i grossi bastimenti da carico, non trovando porti in cui approdare, ancoravano in prossimità del paese e le operazioni di carico e scarico erano svolte con l'ausilio dei gozzi che, navigando a vela o a remi, cercavano la massima velocità per fare più trasporti e conseguire un maggiore guadagno.
Si “regatava” anche al termine della battuta di pesca per arrivare primi in paese e vendere meglio il pescato. Gli ultimi arrivati rischiavano di non trovare acquirenti.
Altri “campi di regata” erano le acque antistanti Marsala e Messina, località caratterizzate da un considerevole transito di navi da carico. Qui il tempo di attesa, prima di andare in mare per recuperare le reti e nasse col pescato, era impiegato giocando a carte sorseggiando una bevanda. Un occhio guardava le carte e l'altro scrutava l'orizzonte e all'avvistamento di una nave in transito, ci si affrettava a mettere in acqua la propria barca per navigare verso la nave. Solo il primo arrivato riusciva a vendere i propri prodotti e prendeva in consegna le bottiglie di vetro contenenti la posta da recapitare ai parenti dei marinai imbarcati. Un servizio remunerato profumatamente con caffè, tabacco ed altra merce rara.

Mimmo Cormio


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