Il
sapore del gusto dei ricordi infonde calore all'anima, come una
chicchera colma di caldo e abbracciante infuso.
In
un periodo storico in cui la prosaicità è l'unica misura delle
cose, risulta salvifico il semplice gesto atavico di introdurre nel
nostro corpo un'aromatica e saggia bevanda che racconti un viaggio di
piacere lungo un percorso di consapevolezza, un viaggio gustativo
verso la “scoperta dell'acqua calda”...erbe, spezie e semi
prodigiosamente e amorevolmente raccolti.
Nel
corso della mia infanzia e parte dell'adolescenza, quando
l'incipiente tiepida Estate vestiva i campi di camomilla,
l'escursione bucolica era un imperativo categorico! Accompagnata
dalla mia allegra famiglia vivevo uno dei riti più inebrianti, è il
caso di definirlo tale, della stagione: raccogliere i fiori di
camomilla. L'assortimento cromatico era la prima degustazioni
sensoriale, a farne proverbio personale: “le pupille assaggiano
prima delle papille”. A casa, poi, si procedeva alla fase di
essiccazione dei capolini che venivano disposti in un grande cesto
riposto in ambienti arieggiati pertanto conservati. In Inverno
trovavo gradevole sorseggiare l'infuso di camomilla in compagnia di
amiche e curiosamente constatavo che per entrambe il sapore era lo
stesso, mentre il gusto cambiava. In groppa alla fantasia mi
ritrovavo a vagare nuovamente in quei campi di raccolta, “cogliendo”
le medesime sensazioni.
Ho
avuto il piacere e la fortuna di conoscere Adriano Divito,
professionista e filosofo del gusto, del quale ne ha fatto la sua
ragione di vita. Il suo tempio è la sala da tè “Terza Luna” a
Trani, un'insolita Luna che splende di luce propria e illumina il
cammino di coloro che si lasciano prendere per mano lungo il percorso
della consapevolezza alimentare e sensoriale. Che sia una tisana, un
infuso, tè, caffè o altre prelibatezze, Adriano virtualmente ti
accompagna guidandoti in un viaggio nei luoghi di produzione e
lavorazione, lasciando che il moto della natura ti immerga in una
tazza di caldo e aulente fluido. Ogni sorso un'esplorazione
sensoriale e culturale che soddisfa la sete di conoscenza.
Il
sapore diventa la parte percettiva al servizio del gusto, che ne
permette di carpire tutti quegli elementi che rendono esclusiva
l'esperienza, trasformando una bevanda da mera sostanza da bere a
momento da gustare.
Che
il Sole vi baci!
Gaia Marchese
Nessun commento:
Posta un commento