Nel 1929 in
piena crisi economica, mentre chi viveva nel sud dell'Italia, partiva per mare con la
valigia di cartone, in quello che era il viaggio della speranza in cerca
di un futuro, in Danimarca, dalla matita del progettista navale
Johan Anker, nasceva il Dragone, una delle barche a vela più famose
al mondo dal futuro sorprendente. Ancora oggi infatti, dopo quasi
novant'anni dalla sua nascita, se ne producono annualmente circa 50
unità e in tutti questi anni ne sono state prodotte circa 86.000.
Lungo 8,90 metri, realizzato in legno fino 1971, da qull'anno in poi,
con l'avvento della fibra di vetro, i successivi sono stati prodotti
in vetroresina. Il primo Dragone italiano è del 1948 e si chiama
“Ausonia”,
fu commissionato dall'Ing. Pierino Ferrari, futuro presidente del
Reale Yacht Club Canottieri Savoia consentendo, così, alla
Federazione italiana Vela di essere presente, nella classe Dragone,
alle Olimpiadi di Londra. Altro importante Dragone italiano è
“Aretusa”
costruito nel 1956 nel cantiere danese Borresen, plurivittorioso sui
campi di regata sia in Italia che in Europa. Nel Gennaio 2004, col
Dl.lgs n.42 , Aretusa diventa Bene culturale con tutela legale dello
stato italiano.
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Foto presa dal web. |
Autunno
2018, spinta da un caldo vento proveniente da Sud, il Dragone
“Sioleda”
timonata dal suo armatore Alberto Stabile,
entra nel porto di Bisceglie e, ormeggiando nel museo nautico
galleggiante, scrive con orgoglio la sua pagina di questo romantico
passato in cerca di futuro, portando, strano a dirsi, una ventata
d'aria fresca e caratterizzazione internazionale.
Sioleda è
una barca antica, ma dall'anima giovane. Uno scafo dalle linee
decisamente accattivanti e un armo velico impegnativo perchè
gestito da un equipaggio limitato a causa dei ridotti spazi a bordo,
ma che offre eccellenti prestazioni. Tutto questo la dice lunga sulla
persona dell'armatore, sul suo coraggio, le sue qualità marinare e,
considerando la scelta antieconomica fatta acquistando Sioleda, sulla
sua tendenza a seguire ragioni che nessuna ragione conosce.
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