martedì 29 gennaio 2019

Impala, la barca che ha caratterizzato un' epoca.


Con andatura misurata, tipica dei percorsi significativi, gli appassionati delle imbarcazioni classiche, hanno raggiunto un’altra tappa: il “Palmarès” del museo nautico galleggiante di Bisceglie, infatti, si arricchisce di un nuovo alloro. 

In questa occasione il contributo arriva da un armatore che di professione fa il giornalista, ma per una volta, nella circostanza, si esprime con i fatti. E' l'armatore dell'ultima barca storica arrivata al museo. Un raro esemplare di “Impala 39”, un customer realizzato interamente in legno (Mogano,Teak ed Iroko) da “Mattei Nedo Gentili”, a Castiglione della Pescaia, regno dello storico Cantiere 71 del progettista Niccolò Puccinelli dove nascono anche modelli “targati Sparkmann&Stephens, architetti guru del tavolo tecnico velico Usa.
L' Impala è una barca che ha caratterizzato un' epoca a cavallo tra le barche realizzate artigianalmente in legno e quelle realizzate in serie con materiali compositi. Il suo nome è spesso associato a memorabili imprese, tra queste va ricordata quella di Ambrogio Fogar che, nel 1973, a bordo del “Surprise” (11 metri in legno del 1968), ha circumnavigato il globo, in solitario, contro i venti dominanti. Tornò dopo 400 giorni! Fu l'impresa che fece conoscere la vela agli italiani. Prima di Azzurra, del Moro di Venezia e Luna Rossa. Tornando ad Alessia, fa un certo effetto vederla ormeggiata tra le barche “normali”. A quei tempi, l'Impala era una barca che non passava inosservata e si distingueva per le sue dimensioni e linee innovative. Tra le poche persone che riuscivano a procurarsene si annoveravano solo coloro che “sapevano”. Erano tempi in cui si navigava senza l'ausilio dell'attuale tecnologia ed il mare era riservato a pochi e quei pochi non si limitavano ad usare una barca così importante, per le gite domenicali. Ancora oggi, l'Impala è una barca amata e ricordata dai velisti puri. Gli esemplari realizzati tra gli anni '70 e '90, hanno solcato tutti i mari del mondo e si sono resi protagonisti della vela italiana e oceanica
Vista dall'esterno è praticamente la gemella del famoso Swan 41, ma l'interno ci rivela un confortevole salotto che accoglie l'equipaggio in un ambiente caldo, luminoso ed avvolgente, dove tutto è legno e di pregiata manifattura, con una gestione degli spazi che, per lo standard dell'epoca, era innovativa e motivo di vanto.


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