venerdì 29 novembre 2019

L'argano recuperato

Il porto di Bisceglie è caratterizzato dalla Spiaggetta, lo storico scalo d’alaggio che, ancora oggi da tempo immemore, ospita i gozzi da  pesca e dove i pescatori – anzi i “PescAttori” – mettono in scena, nello svolgimento della loro normale attività lavorativa, uno spettacolo spontaneo che trasforma il porto in un palcoscenico. Qui è possibile passeggiare tra le testimonianze del passato nautico e della fiorente attività marinara che ha caratterizzato la città fino al secolo scorso. Uno di questi tesori è l’argano , lo strumento usato  tutt’ora per le operazioni di alaggio delle piccole barche da pesca, tirate in secca per i lavori di manutenzione o in caso di avverse condizioni marine.
L'argano dopo il restauro.
Lungo la spiaggetta ce ne sono diversi e ognuno conserva i segni di antiche tecniche di lavorazione eseguite con l’impiego di  strumenti rudimentali ed essenziali. La loro variopinta colorazione racconta un’epoca, l’attuale, caratterizzata da una  ristrettezza economica che induce a “scegliere” il colore, in funzione della pittura avanzata da altre lavorazioni. Recentemente uno di questi argani è stato restaurato coi proventi di una raccolta fondi. Una partecipazione popolare che ha tacitamente promosso a monumento cittadino quell’argano, venuto da un tempo lontano e destinato ad andare ancora più lontano nel tempo, continuando a caratterizzare questa piccola città dalla grande storia.
I Mestri Mauro e Sergio De Cillis.
Non solo l’argano. Tra questi “tesori” che rievocano la tradizione marinara delle nostre città ci sono gli stessi pescatori locali che si riscoprono portatori di un’importante cultura nautica e marinara. Una visita al museo nautico galleggiante include la possibilità di carezzare l’acqua coi remi di una barca da pesca, in compagnia di un pescatore, per vivere la Bisceglie dei biscegliesi.
L'assemblaggio dopo il restauro.











Gaia Marchese da un tocco di pennello.

1 commento:

  1. Complimenti, sono queste le attività che fanno bene all'Italia intera, dovrebbe essere obbligatorio il recupero di qualsiasi strumento o attrezzatura dei tempi passati, la memoria storica è la cosa più bella di sempre, se sai da dove vieni sai dove potrai andare. Va ora di moda la cancel culture, che dovrebbe essere vietata e perseguita, ma "ce lo chiede la ue". Combattiamo!

    RispondiElimina